Stagno San Teodoro
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PARAMETRI GEOGRAFICI
Provincia
Olbia-Tempio
Comune
San Teodoro
Coordinate
40°48’N; 09°40’E
Rif. I.G.M.I.
Foglio 462 sz I, 445 sz III, 444 sz II
Superficie
220 ha
Proprietà
Privata
Codice INFS
NU0106
NORME E PROPOSTE DI TUTELA

Sito Ramsar 

No

Sito Natura 2000
ZPS ITB013019
SIC ITB010011
Piano Paesaggistico Regionale
Ambito 19 – Tavola 462_I, 445_ III, 444_ II
Riserva Naturale
ex L.R. 31/1989
Istituti venatori:
Note:

 

Tipologia
Stagno retrodunare legato all’emersione di una barra sabbiosa.
Caratteristiche generali
Sistema stagnale limitato da basse dune sabbiose e contornato da caratteristiche morfologie di alterazione dei graniti. Ambiente vegetale non modificato da interventi antropici, con interessanti fitocenosi di acque e suoli salmastri. Sosta e nidificazione di avifauna acquatica di interesse comunitario.

ASPETTI GEOMORFOLOGICI ED IDROGEOLOGICI
L’area umida di San Teodoro si colloca sulla costa nord-orientale della Sardegna, nei pressi del comune omonimo.

Lo stagno ha una forma allungata, con il suo asse maggiore lungo 4 km circa e disposto in direzione N-S. Esso si sviluppa parallelamente alla costa ed alla Strada Statale n.125 (Orientale Sarda) che lo costeggia ad ovest. L’area stagnale è un bacino idrico separato dal mare da un cordone litorale sabbioso e delimitato a nord dal promontorio granitico di P.ta Sabbatino – P.ta Aldia ed a sud dall’abitato di San Teodoro.

Dal punto di vista geologico l’area palustre è disposta su terreni alluvionali pleistocenici di origine granitica, talora terrazzati, con basse dune sabbiose irregolari di retrospiaggia poggianti su un basamento paleozoico di medio-alto grado metamorfico intersecato dal complesso granitico ercinico.
Tipici e caratteristici massi di granito affiorano dalle acque dello stagno nel periodo estivo, quando il livello idrico si abbassa.
Alla base degli alti morfologici che contornano lo stagno di San Teodoro si osservano depositi di pendio in forma sia di pediment sia di glacis d’accumulo. Tali rilievi, spesso attraversati da filoni sia acidi sia basici, sono inoltre caratterizzati da morfologie mature, con frequenti forme residuali (inselberg e tor) e d’alterazione subaerea (tafoni).

In una strozzatura dello stagno è stato costruito un argine artificiale, che divide il bacino in due parti, di cui quella più settentrionale è adibita a peschiera. Essa è comunicante con il mare tramite una bocca che viene periodicamente liberata dalle sabbie di spiaggia mediante mezzi meccanici.

Lo stagno di San Teodoro ha una profondità media di 0.70 m e massima di 2.30 m. Esso è alimentato soprattutto dal corso d’acqua omonimo che si immette nel suo versante meridionale e dal Rio di Filicaiu che si innesta nel suo versante occidentale.

Il Rio di San Teodoro costituisce il maggior tributario del bacino imbrifero dello stagno; esso è racchiuso in uno spartiacque delimitato ad est dalla P.ta Tiridduli (104 m) e dal M. Uddastrone (182 m), a sud dal M. Lu Rustu (322 m) e dalla P.ta Maggiore (970 m), ad ovest da Pala De Sa Conchedda (655 m), P.ta Lu Casteddacciu (828 m) e M. Aspro (593 m) e a nord dal M. Mastro Giorgio (289 m) e P.ta Furricaglia (228 m). Il bacino imbrifero si sviluppa prevalentemente su litologie granitiche e metamorfiche. (Gruppo Lacava, 1994).

ASPETTI NATURALISTICI
Le acque, dalla salinità ampiamente variabile in funzione dell’apporto degli immissari e del ricambio idrico col mare, ospitano un’aggruppamento a Ruppia maritima e Chaetomorpha linum; molto diffusa Ulva sp. (Gruppo Lacava, 1994).

La vegetazione palustre allo sbocco degli immissari presenta popolamenti puri di Bolboschoenus maritimus, inquadrabili nell’associazione Scirpetum maritimi. Andando verso le parti più interne compaiono cenosi a Juncus compressus (in aggruppamento quasi puro), e Heleocharis palustris; sono inoltre densi i fragmiteti e i tifeti.

La vegetazione alofila è diffusa nelle zone dove maggiore è l’influenza salina, ed è strutturata in vaste praterie ad Arthrocnemum fruticosum, con incursioni di Arthrocnemum glaucum e Halimione portulacoides. Nelle zone più depresse compare nel periodo estivo la terofita Salicornia europaea (Diana Corrias & Valsecchi, 1979; Valsecchi, 1991; Lacava, 1994).

Per quel che riguarda i popolamenti psammofili, la formazione pioniera sulle sabbie è costituita da Salsola soda e Cakile maritima; quindi si rinvengono, andando dal mare verso l’interno, le associazioni Agropyretum, Ammophiletum, Crucianelletum (Chiesura Lorenzoni & Lorenzoni, 1984; Gruppo Lacava, 1994).

La vegetazione dello stagno di S. Teodoro appare in buono stato di conservazione, e per le sue caratteristiche è stata inserita tra “i biotopi di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Italia” dal Gruppo Conservazione della Natura (1971).
E’ inserito inoltre da Camarda (1989) tra le “aree costiere di rilevante interesse botanico nella redazione dei Piani Paesistici della Sardegna”, e nel “sistema di aree di interesse botanico per la salvaguardia della biodiversità floristica della Sardegna” (1995).

AVIFAUNA MIGRATORIA / OSPITI REGOLARI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE)
Cormorano, Nitticora, Sgarza ciuffetto, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Spatola, Fenicottero, Falco di palude, Falco pescatore, Pellegrino, Cavaliere d’Italia, Avocetta, Occhione, Combattente, Piro piro boschereccio, Gabbiano roseo, Gabbiano corso, Sterna zampenere, Beccapesci, Sterna comune, Fraticello, Mignattino piombato, Mignattino, Martin pescatore, Calandrella, Calandro, Magnanina.

VERTEBRATI RIPRODUCENTISI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE; All. II e IV Dir. 92/43 CEE)
ANFIBI: Discoglosso sardo(N-poss.), Rospo smeraldino, Raganella sarda.
RETTILI: Testuggine d’acqua, Testuggine comune (N-prob.), Testuggine marginata (N-prob.), Lucertola campestre, Gongilo ocellato, Biacco.
UCCELLI: Cavaliere d’Italia (N-prob.), Occhione (N-poss.), Sterna comune, Fraticello, Martin pescatore (N-poss.), Calandrella, Calandro.

CENSIMENTI INVERNALI DELL’AVIFAUNA ACQUATICA (1993-97)
Totale degli individui, raggruppati per Ordini, contati nei cinque anni di “Censimenti invernali degli uccelli acquatici nelle zone umide della Sardegna” (I.W.R.B.) durante il mese di gennaio.

ANNI DEI CENSIMENTI E INDIVIDUI CENSITI
ORDINE 1993 1994 1995 1996 1997 N° medio
Gaviiformes
Podicipediformes 66 63 53 65 75 64.4
Pelecaniformes 57 290 142 102 93 136.8
Ciconiiformes 130 159 176 95 100 132
Phoenicopteriformes 7 17 66 29 63 34.4
Anseriformes 11 451 497 386 476 364.2
Gruiformes 33 52 31 64 56 47.2
Charadriiformes 182 226 313 83 139 188.6
Accipitriformes 2 1 1 2 1.2
Coraciformes 3 1 3 1 1.6
Totale individui 491 1260 1279 827 1005 972.4
Totale specie censite 24 25 22 23 23 23.4

PESCA
La pesca viene effettuata tramite lavorieri e mezzi vagantivi. Attualmente nello stagno, in vendita, la pesca è ridotta al minimo, mentre negli anni scorsi le rese si attestavano intorno a 200 kg/ha/anno.
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