Testo tratto dalla pubblicazione “Quaderno di Lavoro 2“.
Pubblicazione del 1994

Tra la penultima e l’ultima glaciazione, circa 120 mila anni fa, il Poetto non esisteva. Come spiaggia emersa non esisteva nemmeno Is Arenas, perché allora la spiaggia, più alta di circa 10 metri rispetto al livello del mare attuale, si trovava a lambire le falde di Monte Urpinu, costeggiava Pirri, Selargius e buona parte di Quartu.
La emersione del cordone litorale di Is Arenas può riportarsi infatti alla fine del periodo interglaciale, prima del grande freddo che ebbe inizio circa 75.000 anni fa.
Da 75.000 fino a 18.000 anni fa, momento del massimo freddo glaciale, il mare si è ritirato scendendo a meno 130 metri; in quel periodo tutta l’area del Golfo di Cagliari e del Golfo di Quartu è diventata terra emersa, con campi di dune, stagni e lagune molto distanti dalle rive attuali.
In questo grande territorio, in condizioni di clima freddo ed arido, si formarono quindi estesi campi di dune e boschi nei quali tra l’altro viveva l’uomo.
Da 18.000 fino a 10.000 anni fa il mare è risalito in modo discontinuo, cancellando pian piano i campi dunati, ma lasciando le testimonianze di questa risalita attraverso una successione di spiagge fossili, attualmente sommerse a diverse profondità sulla piattaforma continentale del Golfo.
Una piccola pulsazione climatica in senso caldo, avutasi circa 6.500 anni fa e chiamata “optimum climatico olocenico”, ha portato il livello del mare a qualche decina di centimetri al disopra del livello attuale: è in questo momento che si ha la nascita del Poetto, con l’emersione del cordone litorale che lo costituisce.
Il Poetto è quindi la forma più giovane, ed anche la meno stabile, data la giovane età, del sistema costituito dalle unità fisiografiche del Campidano di Cagliari.
I due cordoni litorali di Is Arenas e del Poetto, per mancanza di corsi d’acqua importanti come immissari, si sono chiusi dando luogo ai due stagni litorali di Molentargius e di Quartu.
Da 6.500 anni fa ad oggi il livello del mare sull’intera superficie terrestre si è ripetutamente sollevato ed abbassato con piccole oscillazioni di pochi centimetri; in questo momento la tendenza generale è verso il sollevamento, più o meno accentuato nelle diverse regioni del globo.
Va sottolineato che l’innalzamento naturale del livello medio del mare per cause naturali è già un importante motivo di avvio di processi erosivi nelle coste basse ed instabili.
Dal punto di vista del bilancio sedimentario, nella spiaggia del Poetto non si hanno apporti detritici e non ci sono corsi d’acqua che immettano nel sistema materiali che possano aumentare i volumi della spiaggia.
D’altra parte negli ultimi decenni sono scomparse le dune di retrospiaggia che si estendevano nella parte occidentale ed orientale estrema del Poetto, cioè in prossimità di Marina Piccola, del Lido, del Margine Rosso, sostituite da strade, case ed altri manufatti.
E’ scomparso del tutto il cordone di spiaggia, cioè l’accumulo di sabbia che rappresentava il limite dei massimi frangenti delle grandi mareggiate, sostituito dalla strada litoranea. Nell’avanspiaggia, luogo in cui le onde dovrebbero scaricare la loro energia, e che rappresenta la superficie più estesa e più godibile della spiaggia, lo stato naturale è stato alterato dalla costruzione di stabilimenti balneari, ristoranti, ospedali, ecc. Allo stesso modo, lungo la battigia e nell’alta spiaggia sommersa, la dinamica delle correnti di deriva litorale è stata alterata dalla costruzione di bracci a mare, rotonde su rilevati o su palafitte, idrovore, bunker: tutti manufatti che insistono nei punti più critici e dinamicamente instabili del sistema spiaggia. Sotto il livello del mare inoltre si ha la massima attività della spiaggia, perché il movimento dei sedimenti, delle sabbie, se è importante nell’avanspiaggia per effetto dei frangenti e del vento, è molto più importante nella spiaggia sommersa per effetto delle correnti.
Lo studio correntometrico effettuato sull’intero Golfo di Quartu ha dimostrato l’importanza di forti correnti di deriva litorale, ad andamento prevalente ovest – est, nel trasporto e nella dispersione delle sabbie della spiaggia.
Nella spiaggia sommersa e nella piattaforma continentale antistante si trova una prateria a posidonie (Posidonia Oceanica) particolarmente estesa, tra le più belle del Mediterraneo occidentale.
Tuttavia il limite superiore della prateria a posidonie è oggi in condizioni critiche, con evidenti indizi di degrado e di arretramento: per decenni vi si sono operati prelievi di sabbie, pesca a strascico, ancoraggi, e non ultime hanno agito negativamente le correnti alterate dalla presenza delle opere a mare.
Anche il promontorio della Sella del Diavolo è un elemento chiave del sistema Poetto, per due motivi: da una parte le arenarie mioceniche che formano l’ossatura del promontorio hanno rappresentato spesso la sola fonte di approvvigionamento di sabbie per la alimentazione della spiaggia, d’altra parte lo stesso promontorio permette la formazione del cosiddetto “effetto baia” nella dinamica marina e nell’impostazione spiaggia sommersa.
La modificazione della morfologia del promontorio, ed in particolare delle piattaforme di abrasione in roccia su cui si svolgevano i fenomeni di rifrazione e di dispersione dell’energia delle mareggiate porta a profonde modificazioni della dinamica generale del sistema.
La realizzazione recente di una importante scogliera alla base del promontorio della Sella del Diavolo ha certamente reso pressoché inutili gli studi correntometrici già conclusi, come pure saranno ora da rivedere le tendenze evolutive della spiaggia in funzione di questi imprevisti interventi. Continuando la disamina degli effetti dell’azione dell’uomo sul sistema Poetto, uniche note positive finora sono state l’eliminazione dei casotti dell’avanspiaggia, la demolizione dei bracci a mare di alcuni stabilimenti, la costruzione dei muretti di contenimento delle sabbie, la possibilità per la vegetazione di svilupparsi liberamente, la pulizia della spiaggia effettuata senza mezzi meccanici. Purtroppo le note negative sono però dominanti.
Infine è opportuno ricordare che una delle cause principali dell’avvio dei processi erosivi nel Poetto è da riportare al prelievo indiscriminato della sabbia perseguito fino agli anni sessanta sia a terra che a mare. In effetti, nei muri di ogni casa dell’area cagliaritana costruita prima che soprattutto dopo l’ultima guerra, si trova un po’ di Poetto.