Resoconto conferenza stampa e scheda sintetica delle azioni del progetto Bando Ambiente 2015-0065 FONDAZIONE CON IL SUD

“GEO -BIO DIVERSITÀ A MOLENTARGIUS”

SALVAGUARDIA E VALORIZZAZIONE DELLA BIODIVERSITA’ TRA PASSATO REMOTO E PRESENTE NEL PARCO NATURALE REGIONALE MOLENTARGIUS-SALINE

All’interno del Parco a partire dal Ricovero dei forzati al Rollone si è svolto un sopralluogo sia alla spiaggia fossile nell’orto botanico che nella zona dell’Ecosistema filtro – Bellarosa minore. Nel Corso della visita il progetto è stato illustrato da: Vincenzo Tiana presidente della Associazione per il parco Molentargius-Saline-Poetto, Luisanna Massa e Laura Durante tecnici del Parco Naturale Regionale Molentargius – Saline, Andrea Sabatini e Paolo Solari della Università di Cagliari, il geologo Fausto Pani e lo storico Stefano Pira. Hanno partecipato Benedetta Iannelli per le ACLI, Toni Corona e Roberta Sanna per il circolo di Cagliari di Legambiente, Maurizio Lamieri per il gruppo scout Agesci San Pio X ed il circolo Kayak CKS le saline, Antonio Zonca comandante della Stazione Forestale di Molentargius.

Il progetto vede come soggetto capofila la Associazione per Il Parco Molentargius-Saline –Poetto in partenariato con il Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline, la Università di Cagliari con i dipartimenti DISB (dipartimento di scienze biomediche) e DISVA (dipartimento di scienze della vita), il circolo di Cagliari della Legambiente, le ACLI regionale, il circolo Kayak CKS le saline, il gruppo scout Agesci San Pio X ed il Comune di Elmas.

Il progetto è sostenuto dal cofinanziamento di € 80.000,00 di FONDAZIONE CON IL SUD ed ha un importo complessivo di 100.000 euro.

Le attività sono iniziate il 19 aprile 2016 e proseguiranno per due anni sino al 2018.

E’ stato esposto che le gli elementi chiave riguardano il monitoraggio e salvaguardia, implementazione e divulgazione della biodiversità sia nel campo geologico che faunistico, tra spiaggia fossile e gambero della Luisiana, attraverso il coinvolgimento attivo dei fruitori per rafforzare conoscenza e appartenenza al territorio. L’importante progetto è di durata biennale finanziato con centomila euro dalla Fondazione con Il Sud e avviato da febbraio dall’Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto (capofila) con l’Ente Parco e l’Università di Cagliari, e con il coinvolgimento dell’associazionismo locale.

Comparto A: Il progetto punta alla valorizzazione e la tutela di una delle zone di Is Arenas, nel cuore del Parco, con caratteristiche singolari e punti critici, individuata sulle carte come “orto botanico”. Finora non ancora sufficientemente valorizzata, è un’area di grande interesse geologico, con una preziosa spiaggia fossile – memoria del periodo in cui il mare arrivava fin sotto Monte Urpinu – e i microambienti che si sono creati in seguito ai lavori delle cave ormai dismesse. Un habitat dagli equilibri delicati, che adeguatamente protetto e valorizzato può contribuire ad arricchire l’offerta di fruizione del Parco .

Lo scopo del progetto sarà proprio quello attivare la consapevolezza sul valore dell’area dei fruitori – con particolare attenzione ai cittadini dei comuni compresi nel Parco, con scambi culturali ed inclusione sociale rivolti agli immigrati – attraverso la creazione di percorsi specifici di guida e conoscenza, che rendano evidente ai visitatori il funzionamento della biodiversità come risultato dell’adattamento all’ambiente di piante e animali. Oltre alla pulizia dell’area e agli interventi di messa in sicurezza, saranno attivati anche laboratori specifici rivolti ad allievi delle scuole primarie e secondarie, e dell’Università, con la realizzazione di un software multimediale sui cambiamenti climatici attraverso l’osservazione degli strati rappresentati nella spiaggia fossile. Saranno inoltre creati due biopercorsi segnalati, con posizionamento sui pannelli illustrativi di apparecchiature multimediali per attivare applicazioni utilizzabili con dispositivi del tipo smartphone.

CompartoB: Il secondo punto su cui agirà il progetto riguarderà il monitoraggio e contenimento del Gambero della Lousiana (Procambarus clarkii), una delle specie alloctone (IAS, Invasive Alien Species) presenti nelle acque del Parco, emergenza finora sottovalutata e non nota all’opinione pubblica. Ma sono proprio le progressive invasioni di specie non autoctone ad essere considerate, su scala globale, la seconda causa di perdita di biodiversità. Nel caso del Gambero della Lousiana (un Cambaridae originario della Florida, segnalato in Sardegna per la prima volta nel 2005 nel bacino del Coghinas), si procederà nell’ambito del progetto attraverso un fitto programma di studio e approfondimento sulla specie, per attuare quindi azioni mirate a ridurne l’ulteriore diffusione e sue le conseguenze per la biodiversità. Infatti questa specie, con la sua intensa attività di scavo, favorisce l’erosione degli argini fluviali e lacustri con effetti imprevedibili per la fauna autoctona.

Divulgazione: Tra le attività previste nel corso dei prossimi due anni sono in programma diverse Giornate Divulgative per la scuole e i cittadini e un seminario scientifico sulle caratteristiche di complessità dell’ecosistema. Un aspetto particolarmente importante sarà quello dedicato agli scambi culturali ed inclusione sociale. Il Parco sarà occasione di incontri con le comunità di immigrati di Paesi del Nord Africa con la presenza di zone umide ( Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Senegal ) con attività dedicate agli approfondimenti culturali ed ambientali sulle aree di provenienza, escursioni e momenti di confronto, e con l’organizzazione di una “Festa della Biodiversità” multiculturale con degustazione di prodotti gastronomici tradizionali.

In estrema sintesi il progetto è finalizzato a suscitare una riflessione sulla evoluzione storica tra la biodiversità del territorio di centinaia di migliaia di anni fa e quello attuale in cui l’ecosistema è inserito in un contesto fortemente urbanizzato, con tutte le conseguenti interazioni sia ambientali che ecologiche.