Stagno Marceddì
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PARAMETRI GEOGRAFICI
Provincia
Medio Campidano, Oristano
Comune
Terralba, Arbus, Guspini
Coordinate
39°42’N; 08°33’E
Rif. I.G.M.I.
Foglio 538 sez. I, II
Superficie
1600 ha
Proprietà
Demaniale
Codice INFS
OR0215
NORME E PROPOSTE DI TUTELA

Sito Ramsar

N. IT022 D.M.:03/04/78

Sito Natura 2000
ZPS ITB034004
Piano Paesaggistico
Ambito 9 – Tavola 538_I, 538_II
Riserva Naturale
ex L.R. 31/1989
Istituti venatori: Oasi di protezione faunistica e di cattura
Note

 

Tipologia
Sistema stagnale legato all’emersione di barre sabbiose.
Caratteristiche generali
Sistema lagunare e stagnale che sottende un vastissimo bacino imbrifero (825 kmq). Ricambio idrico fortemente condizionato dalla presenza di argini interlagunari. Serio problema di inquinamento derivante dall’immissione di concimi, diserbanti e fitofarmaci provenienti dai terreni circostanti. Sosta e riproduzione di una ricca avifauna di interesse comunitario.

ASPETTI GEOMORFOLOGICI ED IDROGEOLOGICI
La vasta area stagnale costituita dallo stagno di Marceddì e da quello di San Giovanni occupa la parte più meridionale del Golfo di Oristano. Essa confina ad ovest con la penisola di Capo Frasca, a sud con le propaggini meridionali del complesso montuoso dell’Arcuentu, mentre nel settore nord-occidentale si estende l’area di bonifica di Arborea.

Il substrato geologico è assai vario e differenziato. Il settore di Capo Frasca è costituito da un ampio tabulato basaltico, leggermente inclinato verso sud e con quote comprese tra 50 e 80 metri s.l.m. progressivamente degradanti verso meridione e culminanti con la depressione di S. Antonio di Santadi. Questa, di chiara origine tettonica, è occupata da brecce vulcaniche pleistoceniche e materiale alluvionale recente ed attuale. Immediatamente a sud di S. Antonio di Santadi affiorano terreni paleozoici costituiti da potenti formazioni scistoso-arenacee.
Il settore meridionale dell’area stagnale è occupato da coltri alluvionali pleistoceniche, mentre a est si rinvengono le alluvioni e le sabbie recenti ed attuali del Rio Mogoro e del Flumini Mannu. Infine nei tratti costieri si trovano depositi sabbiosi litoranei olocenici ed attuali.

Dal punto di vista genetico lo stagno di Marceddì e lo stagno di San Giovanni occupano una paleovalle wurmiana incisa dal rio Sitzerri e parzialmente colmata da alluvioni, fanghi neri e torbe di stagno, e successivamente invasa dal mare La profondità di questa paleovalle è di circa 25 metri sotto il livello attuale del mare. L’emersione di alcune barre sabbiose ha determinato la chiusura di tratti di mare.

Nel complesso il paesaggio è caratterizzato da ampie superfici pianeggianti alternate a zone depresse ubicate nei dintorni delle aree stagnali. Nei territori più interni le forme si fanno via via più aspre in corrispondenza delle profonde incisioni fluviali scolpite nel complesso metamorfico e in quello vulcanico. Il settore costiero, infine, è caratterizzato dalla presenza sia di affioramenti rocciosi sia di barre sabbiose, specie in prossimità della bocca di laguna.

La laguna di Marceddì sottende un vastissimo bacino imbrifero, che nel suo settore meridionale attraverso il Monte Arcuentu, arriva fino all’imponente rilievo del Monte Linas. Attraverso le falde nord-orientali di questo massiccio la linea di spartiacque arriva a lambire il limite occidentale della Giara di Gesturi e ad abbracciare la quasi totalità del massiccio del Monte Arci. Il bacino idrografico afferente alla depressione di Marceddì occupa una superficie di circa 825.58 kmq. Esso è percorso da tre importanti corsi d’acqua: il Rio Mogoro, il Flumini Mannu e il Rio Sitzerri, che si immettono nel settore orientale dello stagno.

I bacini di Marceddì e di San Giovanni sono separati da un argine interlagunare, mentre in corrispondenza delle foci dei suddetti corsi d’acqua è stata realizzato un piccolo bacino sfiorante. La funzione di questi argini è quella di guidare il deflusso delle acque dolci verso il mare e di isolare le acque dolci che provengono dall’entroterra dal resto della laguna. La laguna di Marceddì ha una comunicazione assai ampia con il mare.

Nella laguna esiste un serio problema d’inquinamento legato alla grande quantità di concimi, diserbanti e fitofarmaci che raggiungono le acque della laguna. Nella fascia alluvionale del rio Sitzerri, invece, è presente un forte inquinamento da metalli pesanti e fanghi derivante dalle discariche dei residui di lavorazione della miniera di Montevecchio. (Gruppo Lacava, 1994).

ASPETTI NATURALISTICI
La vegetazione delle acque meno profonde degli stagni di S. Giovanni e Marceddì è caratterizzata dalla associazione Chaetomorpho-Ruppietum, mentre cenosi a Zoosteracee, specie a Marceddì, si localizzano nelle acque più profonde. Le Diatomee caratterizzano il fitoplancton dei due bacini.

Più in particolare nella laguna di S. Giovanni si rinvengono Ruppia cirrhosa, ed in minor misura R. maritima, nonchè Enteromorpha intestinalis e Chaetomorpha linum a costituire la fitocenosi acquatica (Gruppo Lacava, 1994).

Per quanto riguarda la laguna di Marceddì, di origine artificiale per sbarramento di una preesistente e profonda insenatura marina, la cenosi acquatica è costituita da Ruppia maritima e R. cirrhosa, Enteromorpha intestinalis, Ulva rigida, Zostera sp., Cymodocea nodosa, Posidonia sp, Cladophora pellucida (Ministero Ambiente, 1992; Gruppo Lacava, 1994).

La vegetazione palustre dei due stagni, così come quella del vicino stagno di S. Maria di Neapolis e dell’estuario dei fiumi, è costituita prevalentemente da vasti canneti a Phragmites australis e tifeti a Typha sp.pl., con singoli esemplari di Tamerice (Schenk, 1988; Ministero Ambiente, 1992).

Laddove il grado di salinità delle acque aumenta, la vegetazione prevalente è alofitica con Salicornia sp.pl. Lungo le rive poi si trovano cenosi a Juncus sp.pl., Halimione portulacoides, Pistacia lentiscus, Cakile maritima e Asphodelus ramosus. Popolamenti ad Inula crithmoides si trovano nelle parti più esterne di Marceddì (Ministero Ambiente, 1992; Gruppo Lacava, 1994).

Lo stagno di S. Giovanni è considerato ipereutrofico in base ai parametri chimici e biologici rilevati (Sechi, 1982); il grado di trofia varia in funzione dei ricambi idrici che avvengono con Marceddì, anch’esso attualmente in stato ipereutrofico (Gruppo Lacava, 1994), a causa degli apporti inquinanti precedentemente citati.

Entrambe le zone sono inserite tra le “aree costiere di rilevante interesse botanico nella redazione dei Piani Paesistici della Sardegna” (Camarda, 1989), e nel “sistema di aree di interesse botanico per la salvaguardia della biodiversità floristica della Sardegna” (Camarda, 1995).

AVIFAUNA MIGRATORIA / OSPITI REGOLARI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE)
Cormorano, Tarabusino, Nitticora, Sgarza ciuffetto, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Spatola, Fenicottero, Moretta tabaccata, Falco di palude, Albanella reale, Falco pescatore, Pellegrino, Voltolino, Cavaliere d’Italia, Avocetta, Pernice di mare, Combattente, Piro piro boschereccio, Gabbiano roseo, Sterna zampenere, Beccapesci, Sterna comune, Fraticello, Mignattino piombato, Mignattino, Martin pescatore, Calandra, Calandrella, Pettazzurro, Magnanina.

VERTEBRATI RIPRODUCENTISI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE; All. II e IV Dir. 92/43 CEE)
ANFIBI: Discoglosso sardo (N-prob.), Rospo smeraldino, Raganella sarda.
RETTILI: Testuggine d’acqua, Lucertola campestre, Gongilo ocellato, Biacco.
UCCELLI: Tarabusino (N-prob.), Garzetta (N-poss.), Airone rosso, Falco di palude, Albanella minore (N-poss.), Pollo sultano, Cavaliere d’Italia (N-prob.), Sterna comune, Fraticello, Martin pescatore (N-prob.), Calandrella, Calandro (N-prob.).

CENSIMENTI INVERNALI DELL’AVIFAUNA ACQUATICA (1993-97)
Totale degli individui, raggruppati per Ordini, contati nei cinque anni di “Censimenti invernali degli uccelli acquatici nelle zone umide della Sardegna” (I.W.R.B.) durante il mese di gennaio.

ANNI DEI CENSIMENTI E INDIVIDUI CENSITI
ORDINE 1993 1994 1995 1996 1997 N° medio
Gaviiformes
Podicipediformes 172 133 123 211 133 154.4
Pelecaniformes 600 57 277 1719 315 593.6
Ciconiiformes 75 77 290 39 96.2
Phoenicopteriformes 100 927 118 79 412 327.2
Anseriformes 2 1625 9214 2736 1917 3098.8
Gruiformes 103 1103 8595 2356 773 2586
Charadriiformes 335 871 786 1263 2619 1174.8
Accipitriformes 12 18 21 54 36 28.2
Coraciformes 12 12 9 5 7.6
Totale individui 1324 4821 19223 8717 4460 7709
Totale specie censite 14 40 37 41 39 34.2

PESCA
S. Giovanni e Marceddì sono affidati in concessione al Consorzio Coop. riunite della Pesca di Marceddì. La pesca viene praticata con reti da posta, nasse e palamiti, mentre sono inutilizzati i lavorieri. Il pescato è dato da pesce pregiato, Mugilidi, Anguille, Granchi. Si segnala la presenza di un banco di Tapes decussatus, Vongola verace autoctona. I dati più recenti sulle rese del compendio sono relativi al 1991 con 240 kg/ha/anno di pescato.
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