Stagno Longo
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PARAMETRI GEOGRAFICI
Provincia
Nuoro
Comune
Posada
Coordinate
40°39’N; 09°44’E
Rif. I.G.M.I.
Foglio 463 sez. III
Superficie
57 ha
Proprietà
Privata
Codice INFS
NU0502 – NU0501
NORME E PROPOSTE DI TUTELA

Sito Ramsar:

No

Sito Natura 2000:

No

Piano Paesaggistico Regionale
Ambito 20 – Tavola 463_III
Riserva Naturale
ex L.R. 31/1989
Istituti venatori:
Note: Incluso nello studio “Inventario dei Biotopi presenti nella fascia costiera della Sardegna”, ’94 (cfr. bibliografia)

 

Tipologia
Sistema stagnale legato alla divagazione del Rio Posada nella depressione di retrospiaggia.
Caratteristiche generali
Area stagnale caratterizzata dalla presenza di depositi dunari e dei canali residuali delle antiche foci del Rio Posada e Rio Santa Caterina. Vegetazione di greto fluviale, stagnale, psammofila. Sosta e riproduzione di avifauna di interesse comunitario.

ASPETTI GEOMORFOLOGICI ED IDROGEOLOGICI
Lo stagno di Posada, sito a sud-est dell’omonimo centro abitato lungo la costa centro-settentrionale della Sardegna, si colloca su una superficie estesa parallelamente alla fascia litorale e compresa dal promontorio di Torre S. Giovanni a quello di P.ta Orvili.

In quest’area è presente la foce del Rio Posada che raggiunge la costa in corrispondenza del versante meridionale del M.te Orvili.

Il settore è costituito da un basamento cristallino in cui si possono distinguere litotipi migmatitici in corrispondenza del M.te Orvili, micascisti e micascisti filladici nei pressi di Posada e gneiss occhiadini biotitici e biotitico-muscovitici all’estremità meridionale (Torre S.Giovanni).
Su questo zoccolo cristallino, nei pressi di Posada, è facile riconoscere la tipica serie giurese costituita da facies clastiche alla base, dolomie e calcari nelle parti sommitali.
I terreni più recenti sono costituiti da depositi quaternari, rappresentati da alluvioni terrazzate, depositi di pendio e depositi litorali di spiaggia e retrospiaggia nella fascia più propriamente costiera.

Il settore morfologicamente più significativo è costituito dalla depressione di retrospiaggia, caratterizzata da sabbie eoliche e dai canali residuali delle antiche foci del Rio di Posada e del Rio di S.Caterina, e dal cordone di spiaggia, rivolto ad est e debolmente arcuato, che si sviluppa tra i promontori di Torre S. Giovanni e M.te Orvili.

Lo stagno Longu è inserito in una piana costituita da depositi alluvionali e di pendio terrazzati, riferibili al Quaternario, ed è collegato agli impaludamenti di Posada mediante una serie di canaletti contorti.

Verso sud lo stagno è circondato da una pineta artificiale che al suo interno racchiude piccoli specchi d’acqua stagnante.

L’alimentazione dello stagno è prevalentemente legata alla porzione di bacino del Rio Posada, posta a valle dello sbarramento artificiale di Maccheronis, che si sviluppa su una superficie di 87,75 chilometri quadrati.
A questi vanno inclusi gli apporti idrici del Rio S. Caterina e dei piccoli tributari, le cui scaturigini si originano lungo i versanti meridionali di M.te Longu e M.te Gradas.

Le caratteristiche di impermeabilità delle rocce cristalline di cui è costituito il bacino imbrifero non consento localizzazioni di falde importanti se non in corrispondenza di sacche di arenizzazione o di accumuli più o meno potenti di materiali alluvionali. (Gruppo Lacava, 1994).

ASPETTI NATURALISTICI
Il primo tratto della foce (quello che comincia all’altezza della S.S. 125) si dirige verso lo sbocco a mare, con una portata legata alla capacità di invaso della diga sul Posada posta più a monte.
Lo Stagno Longu riceve come detto anche in precedenza le acque dolci del Rio Posada ed è in comunicazione col mare tramite la bocca artificiale di Sos Palones, in corrispondenza dell’estremità meridionale dello stagno. Il ricambio delle acque salate è spesso rallentato dalle dimensioni ridotte e dalla irregolarità dei canali che fungono da raccordo tra il mare e lo stagno stesso, e influenza quindi solo limitatamente la concentrazione salina delle acque. (Gruppo Lacava, 1994).

La vegetazione lacustre è rappresentata dall’associazione a Ruppia maritima e Chaetomorpha linum (Chaetomorpho-Ruppietum), con presenza comune di Enteromorpha sp. (diffuse soprattutto nell’area stagnale).

Quella palustre, in corrispondenza dell’apporto dulciacquicolo degli immissari dello stagno, e lungo le rive del tratto finale del fiume, è caratterizzata dal Phragmitetum communis.

La vegetazione forestale del greto del rio è una densa boscaglia in cui dominano Oleandri e Tamerici della classe Nerio-Tamericetea (Gruppo Lacava, 1994; Camarda, 1995).

La vegetazione alofila localizzata nelle zone prossime agli apporti di acqua salata, è rappresentata da praterie di Arthrocnemum fruticosum, cui si aggiungono, nella parte più esterna, Inula crithmoides e Halimione portulacoides. L’associazione a Spartina juncea si sviluppa in terreni soggetti a periodici inondamenti, stabilendo contatti con le formazioni psammofile delle dune costiere, in cui vengono individuate le associazioni Sporobolo arenarii-Agropyretum juncei e Echinophoro spinosae-Ammophiletum arenariae, cui seguono, sulle spiagge, formazioni pioniere con dominanza di Cakile maritima e Salsola kali (Gruppo Lacava, 1994).

Insieme ai vicini peschiera di Su Graneri e palude della Caletta di S. Lucia, lo stagno di Posada viene compreso tra i “biotopi di rilevante interesse vegetazionale.meritevoli di conservazione in Italia” (Gruppo Conservazione della Natura, 1971).
E’inserito da Camarda (1989) tra le “aree costiere di rilevante interesse botanico nella redazione dei Piani Paesistici della Sardegna”, e nel “sistema di aree di interesse botanico per la salvaguardia della biodiversità floristica della Sardegna” (1995).

AVIFAUNA MIGRATORIA / OSPITI REGOLARI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE)
Cormorano, Tarabusino, Nitticora, Sgarza ciuffetto, Garzetta, Airone rosso, Fenicottero, Falco di palude, Albanella minore, Falco pescatore, Pellegrino, Voltolino, Cavaliere d’Italia, Avocetta, Occhione, Piviere dorato, Combattente, Piro piro boschereccio, Gabbiano roseo, Sterna zampenere, Beccapesci, Sterna comune, Fraticello, Mignattino piombato, Mignattino, Martin pescatore, Calandrella, Calandro, Pettazzurro, Forapaglie castagnolo, Magnanina sarda, Magnanina, Averla piccola

VERTEBRATI RIPRODUCENTISI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE; All. II e IV Dir. 92/43 CEE)
ANFIBI: Rospo smeraldino, Raganella sarda.
RETTILI: Testuggine d’acqua, Testuggine comune (N-prob.), Lucertola campestre, Biacco.
UCCELLI: Tarabusino (N-prob.), Airone rosso, Falco di palude (N-prob.), Cavaliere d’Italia (N-poss.), Occhione (N-prob.), Sterna zampenere (N-poss.), Sterna comune (N-prob.), Fraticello, Martin pescatore (N-prob.), Calandrella, Tottavilla (N-prob.), Calandro, Averla piccola.

CENSIMENTI INVERNALI DELL’AVIFAUNA ACQUATICA (1993-97)
Totale degli individui, raggruppati per Ordini, contati nei cinque anni di “Censimenti invernali degli uccelli acquatici nelle zone umide della Sardegna” (I.W.R.B.) durante il mese di gennaio.

ANNI DEI CENSIMENTI E INDIVIDUI CENSITI
ORDINE 1993 1994 1995 1996 1997 N° medio
Gaviiformes
Podicipediformes 1 5 4 2
Pelecaniformes 3 6 11 7 5.4
Ciconiiformes 21 14 14 14 11 14.8
Phoenicopteriformes 42 8.4
Anseriformes
Gruiformes
Charadriiformes 84 129 24 107 17 72.2
Accipitriformes 1 0.2
Coraciformes 1 1 0.4
Totale individui 107 152 86 137 35 103.4
Totale specie censite 6 7 6 10 5 6.8

PESCA
Lo stagno permette la pesca di Mugilidi, Anguille e Spigole. E’ attualmente di proprietà della Coop. La Bottarga, che intende avviarvi attività produttive. Le rese attuali si aggirano intorno ai 50 kg/ha/anno.
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