Giornata zone umide, aree perdute e funzioni

pubblicato da Ansa.it il 17 gennaio 2011

Giornata zone umide, aree perdute e funzioni

Le aree umide, di cui il prossimo 2 febbraio si festeggia la Giornata mondiale, svolgono funzioni vitali per l’uomo, dall’alimentazione alla prevenzione di disastri. Tante però sono ormai scomparse.
Ecco alcuni dati utili: EUROPA: Per il Wwf, il 90% delle aree umide sono scomparse nell’ultimo secolo. Secondo la Commissione europea, fra il 1950 e il 1985 si sono registrate le perdite maggiori: in Francia (67%), Italia (66%), Grecia (63%), Germania (57%) e Olanda (55%)
ITALIA: Ospita 52 siti Ramsar. Dei circa 3 milioni di ettari originari, all’inizio del ventesimo secolo ne restavano 1.300.000 ettari, fino a precipitare ai 300mila ettari nel 1991. Oggi ne rimane lo 0,2%, tra aree interne e marittime
BIODIVERSITÁ: si stima che a questi ambienti sia legato circa il 12% delle specie animali totali, che diventano il 40% aggiungendo quelle vegetali. Quasi il 50% delle specie di uccelli presenti in Italia sono legate alle zone umide
FUNZIONI: le aree umide forniscono acqua potabile, aiutano a riciclare l’oro blu e producono il 24% del cibo del Pianeta. Servono infatti all’irrigazione delle colture e ad alimentare pesci e molluschi (oltre due terzi dei pesci che consumiamo dipendono da aree umide costiere o interne). Fanno da barriera e da magazzini naturali di acqua in caso di inondazioni, oltre a costituire vie di comunicazione, aree importanti a fini ricreativi e turistici e giganteschi serbatoi di CO2 (si stima che custodiscano circa il 40% della riserva globale di carbonio terrestre).