Ex Marino, indaga la Corte dei conti

pubblicato da L’Unione Sarda il 22 marzo 2011

Ex Marino, indaga la Corte dei conti


Poetto.Gli ispettori contabili nella sede dell’assessorato regionale agli Enti locali
Inchiesta sul mancato introito del sovracanone dell’immobile

Sul rudere dell’ex Ospedale marino indagano gli ispettori della Corte dei conti. I funzionari del tribunale contabile vogliono far luce sul mancato introito nelle casse pubbliche del sovracanone sull’immobile del Poetto. La gara sulla trasformazione in un centro per il turismo sanitario e la riabilitazione di quella che un tempo era la Colonia dux è stata aggiudicata, ma neanche un centesimo è stato versato dalla società vincitrice. Per un motivo più che valido: non è mai entrata in possesso della struttura e, quindi, non ha mai potuto iniziare i lavori.
L’INDAGINE I funzionari della Corte dei conti la settimana scorsa si sono presentati nella sede di viale Trieste dell’assessorato regionale agli Enti locali. Gli ispettori della Sezione controllo hanno raccolto tutti i documenti relativi alla vicenda dell’ex ospedale. Vogliono capire per quale motivo il sovracanone, che si calcola sulle quotazioni immobiliari dell’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) dell’Agenzia del territorio, e che è dovuto dal momento dell’aggiudicazione definitiva della gara, non sia mai finito nelle casse pubbliche. Fare un calcolo dell’importo è complicato, anche perché non esiste un progetto esecutivo e non è certa la superficie dell’immobile. Per la zona del Poetto-quartiere Del Sole gli importi fissati dall’Omi oscillano tra i 7,5 e i 10 euro a metro quadro. Gli 007 contabili devono vagliare il motivo dell’allungamento della procedura di assegnazione definitiva che ha causato il mancato introito.
PENTOLA ESPLOSIVA Gli ispettori stanno facendo luce su una vicenda imbarazzante. Il progetto sull’ex ospedale Marino ha ricevuto il nulla osta da tutti gli enti pubblici coinvolti (17) meno uno: il Comune di Cagliari. Che ha negato l’autorizzazione per motivi che, in una città che ha l’ambizione di essere la capitale del Mediterraneo, si sarebbero dovuti risolvere in tempi brevi. Invece no. Serve un passaggio in Giunta comunale per una modifica al Puc. In Municipio, con le elezioni alle porte, l’attività è bloccata. E quel rudere continua a rimanere uno sfregio che cagliaritani e turisti non meritano.
IL PROGETTO Nel progetto dell’architetto Enzo Satta per conto della società vincitrice, la toscana Prosperius, di proprietà di Martino Bigazzi, è prevista la trasformazione dell’edificio utilizzando 4230 metri cubi, 148 in meno del massimo concesso. L’investimento sarà di decine di milioni di euro e darebbe lavoro ad almeno 110 persone, tutte sarde e formate – così ha dichiarato Bigazzi – dall’Università di Cagliari.

ANDREA ARTIZZU