Molentargius, come una beauty farm

pubblicato da La Nuova Sardegna il 22 aprile 2011

Molentargius, come una beauty farm


La Regione dichiara spendibili 20 milioni di euro per realizzare strutture sportive e ricettive legate al benessere del corpo
Secondo il sindaco, alcuni operatori sono disponibili a riattivare il ciclo del sale a fine terapeutico

CAGLIARI. Terme al parco. Molentargius prova a rinascere grazie a strutture ricettive, sportive e culturali ma sopratutto grazie al sale. Il prodotto delle saline interne al parco sarà utilizzato per il benessere e la cura del corpo.
E’ pronto un finanziamento per 20 milioni di euro. «Il parco deve diventare un motore di sviluppo di tutta l’area metropolitana», sogna Mauro Contini sindaco di Quartu e presidente del parco.
Quella della ripresa delle saline era un’idea annunciata da tempo, ma sempre rimasta sulla carta per la mancanza di budget. L’attività delle Saline è ferma da 30 anni, da quando è cessata per ragioni igienico-sanitarie a causa dello straripamento delle acque inquinate dal Bellarosa Minore al Bellarosa Maggiore.
Il presidente del parco crede nel futuro dell’area naturalistica, «alcuni operatori si sono dimostrati interessati alla rimessa in funzione del sale. Potrà essere una fonte di reddito e si dovrebbe autosostenere.
Il parco è un polmone a servizio dei cittadini, in affidamento abbiamo ottenuto la concessione dei cinque uffici presenti al suo interno. Diventerà praticabile per la popolazione e per attività economiche, compatibili con l’ambiente». Attualmente al centro di tanti interventi volti a migliorare questa grande risorsa, il parco accoglie turisti, visitatori e residenti, a piedi, in bicicletta, in canoa e nelle visite guidate. Un nuovo modello di sviluppo, non basato esclusivamente sul consumismo, ma su iniziative economiche che compatibili con l’ambiente e che portino ricchezza e occupazione nel territorio.
Una delle più importanti aree umide della Sardegna potranno così essere presenti metodi di qualità e usi terapeutici.
Le offerte sul parco fino a poco tempo fa erano al palo, forse questa sarà la volta buona per realizzare importanti innovazioni risolvendo la questione della valorizzazione.

di MONICA MAGRO